Video hard di Belen Rodriguez, non era minorenne

Il pm Luigi Luzi ha chiesto l’archiviazione del fascicolo che ipotizzava i reati di diffusione di materiale pedopornografico e tentata estorsione per la diffusione del video hard di Belen Rodriguez. Il download del video costituiva reato di detenzione di materiale pedopornografico per tanto censurato. Nel video hot la soubrette argentina viene ritratta in atteggiamenti intimi con il modello Tobias Blanco Martinez Pardo ma inserito nel registro degli indagati come mandante nel tentativo di vendita. Secondo gli inquirenti non ci sono elementi sufficienti che possano certificare che Belen fosse minorenne quando è stato girato il video porno amatoriale. Dopo un tentativo di venderlo a giornali scandalistici per 500mila euro il video hard di Belen Rodriguez è finito online sui principali siti specializzati nel download come Megavideo. Da quel momento in poi è partita la caccia con suggerimenti su forum e blog su dove trovarlo. Il video hot era diventato in pochi giorni, tramite il passaparola e i continui link, uno dei filmati più cliccati e scaricati del web. Era stato anche messo in vendita sulle bancarelle abusive a Napoli, a 20 euro. All’epoca Fabrizio Corona, ex fidanzato della Rodriguez, aveva cercato di identificare gli intermediari fingendosi interessato all’acquisizione del video hard ma ne è nata una scazzottata e successivamente è intervenuto Tobias Blanco che ha consegnato una copia del video amatoriale in una chiave USB che Belen avrebbe cancellato e distrutto.