Perché a De Santis, per sfondare a livello nazionale, è mancata solo una cosa: il lancio su Zelig: «Mi hanno fatto fuori dopo il provino. E allora ho detto: al cinema ci vado lo stesso, dalla porta principale. Se mi richiameranno gli dirò di no. Zelig è un punto di partenza, se incasso piuttosto faccio un altro film». Scritto dall’autore di Ale & Franz e girato dal regista amico Vito Cea, Non me lo dire potrebbe essere la rivelazione della prossima primavera: «Checco è famoso in Italia, ma in Puglia nove famiglie su dieci riconoscono me e non lui», dice De Santis. E se Zalone in Puglia ha incassato solo 3 milioni e mezzo dei 31 totali, c’è da aspettarsi che il suo risultato in casa sia almeno il doppio.
«Sono felice per il suo successo, ma non vorrei essere al suo posto: come farà a superare quelle cifre? Però lo stimo: a differenza di Emilio Solfrizzi, Checco non ha mai rinnegato le sue origini pugliesi». Pronto un giorno a sfidare «senza volgarità e con un tocco di nostalgia» anche corazzate come «Pieraccioni e De Sica», rispetto a Zalone De Santis si vede anche presentatore: «Da 11 anni conduco in tv: chiedo scusa a Insinna, ma io La Corrida la farei cento volte meglio».