Riserva che tiene in sospeso la Procura di Bari, dove ieri mattina il procuratore Antonio Laudati, i due aggiunti, Annamaria Tosto e Pasquale Drago, e i due sostituti Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis, sono stati riuniti a lungo per mettere a punto le strategie da adottare se e quando il fascicolo arriverà nel loro ufficio. Al primo punto, la valutazione sulla configurazione giuridica del reato da contestare a Silvio Berlusconi, con l’eventualità dell’iscrizione nel registro degli indagati anche per favoreggiamento della prostituzione in concorso con Tarantini. Ma la Procura di Napoli non esce affatto di scena. C’è un filone dell’inchiesta che incrocia gli stessi personaggi – con Silvio Berlusconi nel ruolo di mentore e grande patrocinatore, come testimoniato da Debbie Castaneda, miss Colombia e consulente di Finmeccanica – ma che sposta l’attenzione dalle escort agli affari, conclusi ricorrendo alla corruzione internazionale.
Per la precisione, quelli che ruotano attorno a Finmeccanica e a Valter Lavitola, il cui ruolo ambiguo non è stato ancora del tutto investigato. Il suo e quello dell’Empresa Pesqueira de Barra de San Joao Ltda, con sede a Rio de Janeiro. Società che l’editore dell’Avanti, definito dai giudici del Riesame «assolutamente allarmante» e doppiogiochista dalla «personalità spregiudicata», utilizza come serbatoio nel quale far convergere denaro proveniente da strane intermediazioni, provvidenze di vario genere, contributi pubblicitari che appaiono di natura estorsiva o corruttiva. Un esempio è quello documentato negli atti dell’inchiesta della Procura di Pescara a carico di Giuseppe Spadaccini, fino a un anno fa monopolista del servizio anticendio garantito dai Canadair poi travolto da un’indagine per un’evasione fiscale da 90 milioni di euro.
Quando, tra il 2003 e il 2004, era uscito dalle grazie della Protezione Civile e di Guido Bertolaso, ha raccontato l’imprenditore, si era rivolto al solito Lavitola per un aiuto. E aveva ottenuto che ben 130 deputati, Fabrizio Cicchitto primo firmatario, avevano firmato una lettera di sostegno a lui e alla sua Sorem. Per «gratitudine», aveva acquistato pubblicità da pubblicare sull’Avanti online per tre milioni di euro, denaro finito sui conti aperti nei paradisi fiscali da Lavitola. Il quale, nell’ordinanza dei giudici del Riesame, è descritto come l’«indispensabile intermediario» con il capo del governo, che ha seguito in alcune missioni all’estero, comprese quella Panama e in Brasile, a bordo dell’aereo di Stato. A che titolo? © r.cap.